Verseggiar sull’esistenza
Può tardar per insipienza;
La verbal incontinenza
Ch’esaur(d)iva la mia scienza
A scadenze rituali
Non trovava le sue ali!
Ma ecco l’attimo di tregua:
Ché la tradizion prosegua.
Per la rima un po’ in ritardo
Perdonato fia il suo bardo.
La Befana è arcipassata,
Via le Feste s’è portata;
Assorbita è un po’ l’ondata,
Con annessa messaggiata,
Di cenoni e tanti auguri
Nell’intento speriam puri.
Ma l’ondata precedente,
Quell’Acqua Alta sì invadente,
Ci ha segnato nel profondo,
Mette a rischio il nostro mondo:
Ci accomuna tutti quanti,
Fatalisti e benpensanti.
Se ci aiuta la preghiera
Vogliam anche azione vera.
Lì è la storia secolare
Di Venezia da imparare:
Se c’è un Cristo Redentore,
Lo Stato è Provveditore;
La Madonna è protettrice,
Ma la gente è costruttrice.
Quattro giorni di sciate
L’ossa rotte m’han lasciate:
Capodanno un po’ forzoso,
Ma or riparto baldanzoso.
Questi santi sentimenti
Rendan tutti piu’ contenti;
Ve li spargo a piene mani:
Siate allegri, forti e sani.
E auguron particolari
Ai “compagnucci elementari”!

Magicojohn
Rotto ma bon

Risposte (per il Natale)